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Venerdì 27 gennaio ore 21.00

Teatri d’Imbarco

L’armadio della memoria

drammaturgia e regia Nicola Zavagli
con Beatrice Visibelli e gli attori della Compagnia Teatri d’Imbarco
canzoni originali dal vivo Chiara Riondino

Nel ventennale della nascita di Teatri d’Imbarco, una serata evento dedicata a uno dei temi più cari alla Compagnia fin dalla sua fondazione: la memoria. La lotta contro l’antisemitismo e il ricordo della nostra Resistenza si incontrano nella drammaturgia dei testi originali scritti da Nicola Zavagli per ripercorrere tutto d’un fiato questo crinale della nostra grande Storia.

La rappresentazione si inserisce nel filone dell’indagine storica del Novecento, uno dei pilastri della poetica dell’Imbarco, e riunisce come in un mosaico drammaturgico alcuni degli spettacoli più intensi della Compagnia: L’Armadio di famiglia, Storie di Villa Triste, Gli Impuniti, C’era la vita nel ghetto.


Personaggi delle fiabe dei fratelli Grimm in versione animata accompagnati dalla musica jazz

Domenica 5 febbraio ore 16.30

Teatro Popolare d’Arte

Fiabe jazz
I musicanti di Brema

concept e drammaturgia Roberto Caccavo
musiche originali dal vivo Francesco Giorgi
con Niccolò Curradi
scenografia e costumi Giovanna Mastantuoni

Spettacolo per bambini dai 4 anni

Due attori e un musicista su un palco minimalista daranno vita alla celebre fiaba dei fratelli Grimm attraverso situazioni comiche esilaranti, utilizzando solo qualche parrucca, pochissimi oggetti di scena, la musica originale dal vivo e tanta, tanta ironia. Al centro di Fiabe Jazz c’è l’idea dell’imprevisto, che rende più avventuroso, nel bene e nel male, il viaggio: essere a bordo di una mongolfiera in balia delle correnti d’aria non è forse come suonare il jazz, con le diverse variazioni sul tema principale? Un gioco di immagini, suoni e parole che ha già conquistato migliaia di spettatori piccoli e grandi con un format originale, brillante, comico, surreale, imprevedibile. Un caleidoscopio della fantasia manovrato dal pubblico, per spostare l’accento sull’importanza della creatività come mezzo che va oltre ogni imprevisto.


Venerdì 17 febbraio ore 21.00

L’Effimero Meraviglioso

Due fratelli

di Fausto Paravidino
con Noemi Medas, Federico Giaime Nonnis, Leonardo Tomasi
regia Maria Assunta Calvisi

Per la prima volta a Firenze, la compagnia cagliaritana L’Effimero meraviglioso porta in scena un testo cult della drammaturgia contemporanea (Premio Riccione 1999, Premio Ubu 2001). Una vicenda claustrofobica che si consuma fra le quattro pareti di una cucina. Qui, due fratelli e la loro coinquilina convivono attraverso quei piccoli riti della quotidianità che nascondo tensioni, provocazioni, piccole e grandi violenze. Si amano? Si odiano? Una storia di vite spezzate per rappresentare il malessere di una generazione che, anche al cambiare del contesto storico, vive sempre lo stesso disorientamento.

SPETTACOLO IN ABBONAMENTO PASS TEATRI


Domenica 26 febbraio ore 16.30

Laboratori Permanenti
in coproduzione con Theater Rotwelsch di Stoccarda

La paura mangia l’anima

di Rainer Werner Fassbinder
traduzione e regia Alberto Fortuzzi
con Caterina Casini, Wael Habib, Mauro Silvestrini e i cittadini del territorio

Non solo uno spettacolo, ma un vero e proprio progetto drammaturgico aperto alle comunità che incontra, a partire dal testo scritto dal grande regista tedesco Fassbinder subito dopo l’attentato del gruppo Settembre Nero durante le Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972. Il tema attualissimo del post-razzismo diventa il nucleo centrale di un progetto site-specific aperto e malleabile, che coinvolge i cittadini e si sviluppa in stretta relazione e interazione con l’ambiente che lo circonda. Un intenso momento di condivisione che unisce teatro e socialità, s’innesta in una comunità e cerca, attraverso il linguaggio della scena, di ricreare un collante comunitario che, nel contesto storico e culturale che stiamo vivendo, è andato perduto.

I cittadini che desidereranno partecipare come interpreti si immergeranno nella realtà narrata, ne diverranno profondamente consapevoli e la offriranno loro stessi alla propria comunità, sensibilizzando a loro volta su tematiche importanti quali il razzismo e l’esclusione.


Sabato 11 marzo ore 21.00
Domenica 12 marzo ore 16.30

Teatri d’Imbarco

La mite

di Fëdor Dostoevskij
con Beatrice Visibelli
adattamento e regia Nicola Zavagli

Dando voce femminile al carnefice, la sensibilità dell’attrice si immergerà nei labirinti oscuri della sua mente, con un inedito e sconcertante rovesciamento di prospettive e di ruoli.
Ispirato a un caso di cronaca, questo lungo racconto è stato pubblicato dall’autore nel 1876, nel numero di novembre del suo Diario di uno scrittore a cadenza mensile.
L’uomo, quarantuno anni, ex capitano cacciato dal reggimento con l’accusa di viltà e ora titolare di un banco dei pegni, non è un inveterato criminale, ma come l’Uomo del sottosuolo è divorato dalla rabbia e dal rancore. Ha sposato una sedicenne di umili condizioni e la sua avidità senza scrupoli lo ha portato a considerare la moglie solo come una sua proprietà.
Il racconto restituisce con toccante realismo il soliloquio interiore del protagonista che alla fine, tra contraddizioni, accuse rabbiose e false giustificazioni, lo avvicinerà, a poco a poco, alla verità. Un monologo polifonico dove i pensieri diventano un flusso di parole che tentano ostinatamente di indagare un rapporto dominato dal silenzio, usato come arma di potere e di tortura psicologica.

SPETTACOLO IN ABBONAMENTO PASS TEATRI


Venerdì 24 marzo e sabato 25 marzo ore 21.00

La ballata delle falene

liberamente tratto dalle opere di Virginia Woolf e altre donne straordinarie

ideazione Rossana Gay
con Rossana Gay e Paola Tintinelli

Uno spettacolo nato dalle riflessioni di Virginia Woolf sui meccanismi nefasti del potere e sulla condizione economica e culturale delle donne del suo tempo, che mostra ancora tante, troppe similitudini con quella attuale. Sul palco, insieme a Virginia, uno schieramento di piccole creature in miniatura, mute bambole di stoffa che ritraggono letterate, poetesse, filosofe, romanziere appartenenti a diverse epoche storiche: Lucia Berlin, Alda Merini, Katherine Mansfield… A fare da contraltare a questo dialogare solitario, in cui emergono frammenti sparsi dalle opere e dal pensiero delle autrici, la figura di un uomo, minuscolo, simile anch’esso a un fantoccio, che sprona la donna a riprendere il filo dei suoi deliri letterari e a concentrarsi sulla scrittura del famoso saggio Una stanza tutta per sé.


Sabato 15 aprile ore 21.00

I sacchi di sabbia / Compagnia Lombardi Tiezzi / Kilowatt / Armunia

La commedia più antica del mondo

regia Giovanni Guerrieri
con Massimo Grigò

Gli Acarnesi di Aristofane è la più antica commedia del mondo. Oggi nessuno la mette più in scena, ma il suo dispositivo comico, ripulito dai cascami del tempo, è ancora esplosivo. Con un ghigno rabbioso e idealista, il commediografo greco costruisce un nuovo mondo, libero da ingiustizie e ipocrisie, dove non esistono né povertà né guerra. Insomma, un’utopia, innescata dalla miccia formidabile dell’eroismo comico, capace di stravolgere, inventare e dominare. È la storia di Diceopoli, il contadino che, stufo della guerra, stipula con Sparta una pace personale, fondando una sua polis alternativa.

A distanza di 2500 anni, Aristofane continua a porci delle domande fondamentali: il mondo è marcio? E se sì, si può immaginarne uno nuovo? Rifondarlo? Si può essere al tempo stesso grandi umanisti e insolenti, eleganti e osceni, anarchici e civili? Si può amare il proprio pubblico e al tempo stesso insolentirlo beffardamente? Lo spettacolo dà il via ad un progetto su Aristofane, sostenuto dalla Compagnia Lombardi-Tiezzi e dai festival Inequilibrio e Kilowatt, che culminerà nella messa in scena del Pluto.


Venerdì 21 aprile ore 21.00

ACTI Teatri Indipendenti

Radio International

di Hamid Ziarati
regia Beppe Rosso
con Adriano Antonucci, Lorenzo Bartoli, Massimiliano Bressan, Francesco Gargiulo e Barbara Mazzi
scene e luci Lucio Diana
sound designer Massimiliano Bressan
aiuto regia Thea Dellavalle

Il racconto della trasformazione di un’emittente radiofonica nell’arco di una settimana attraverso le dinamiche personali dei protagonisti mossi da ideali, conflitti e contraddizioni. Una commedia tragicomica che parla di noi, dell’oggi e dei temi cruciali che l’Europa e i suoi cittadini affrontano quotidianamente: dalle migrazioni al diffondersi dell’odio, fino all’avanzare dei nazionalismi e, soprattutto, della grande responsabilità che riveste l’informazione. Le vicende esterne e i rapporti interni tra tensioni, aspirazioni ed entusiasmi si intrecciano in uno spazio affascinante e unico, dove la parola si fa azione.

Sullo sfondo, la storia del radiodramma, che ha visto cimentarsi Dylan Thomas, Dürrenmatt, Orson Wells, Samuel Beckett e altri celebri autori che hanno reso grande questo mezzo antico ma ancora così attuale e vivo.

Lo spettacolo nasce all’interno del più ampio progetto transfrontaliero migrACTION, cofinanziato dall’Unione Europea.

SPETTACOLO IN ABBONAMENTO PASS TEATRI


In occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia

Mercoledì 17 maggio ore 21.00

Proiezione del docufilm
VINCITORE DEL NASTRO D’ARGENTO

Il caso Braibanti

di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese

alla presenza degli autori

A seguire talkback

a cura di Roberto Vergelli e Luca Giacomelli per Rete Lenford Avvocatura per i diritti LGBTQI+

Partigiano, poeta e drammaturgo, Aldo Braibanti è ricordato soprattutto per il processo a cui fu sottoposto con l’accusa di aver plagiato il ventunenne Giovanni Sanfratello. Dietro questa accusa c’era la famiglia Sanfratello, che non accettava l’omosessualità del figlio.

Il processo si aprì a Roma nell’estate del 1968, proprio mentre nel mondo infiammava la Contestazione e si lottava per nuove libertà e diritti. Pasolini, Morante, Moravia, Eco, Pannella si schierarono in sua difesa. A ripercorrere la vita di Aldo Braibanti è il nipote Ferruccio, con la partecipazione di Piergiorgio Bellocchio, Maria Monti, Lou Castel, Dacia Maraini, Elio Pecora, Alessandra Vanzi, Giuseppe Loteta, Stefano Raffo.


Giovedì 25 maggio ore 21.00

Manifesto. Parlo per la mia differenza

di e con Nicole De Leo

video e luci Mario di Martino
progetto a cura di MIT – Movimento Identità Trans

Lo spettacolo trae spunto da alcuni scritti di Pedro Lemebel, attivista, intellettuale e performer cileno nato nel 1952 e morto nel 2015 a 62 anni, lasciando un vuoto incolmabile nella cultura del suo paese. Lettera a Liz Taylor, Quella roca risata di loca, I gioielli del golpe, La storia di Margarito rappresentano un urlo sarcastico e amaro contro la dittatura, per la liberazione dell’umanità. Nel 1987 Lemebel fonda il collettivo Las Yeguas del Apocalipsis, trasformandosi in un mito della scena artistica cilena e nel simbolo internazionale della liberazione sessuale. I suoi testi, le sue performance e soprattutto i discorsi tenuti nel programma Cancionero, che conduceva per Radio Tierra, rappresentano un vero e proprio manifesto della cultura Queer.

Ritratti, atmosfere, paesaggi, perle e cicatrici che mettono in ordine la memoria recente. Tra letteratura e giornalismo, al tempo stesso lucido e ludico, di una sconvolgente attualità: leggere questo autore cileno in un momento in cui le forze conservatrici si stanno di nuovo risvegliando è, oggi come allora, un atto fortemente rivoluzionario. Nicole De Leo, attivista mossa dalla stessa passione, attrice professionista e presidente del MIT, riprende i testi di Lemebel per farne un reading di straordinaria intensità.


MOSTRE

Nel corso della stagione il foyer del teatro delle Spiagge ospiterà le mostre d’arte

  • Oltre – fotografie di Luca Cini (da gennaio)
  • Le mie ragazze – pitture di Rosanna Scortichini (da marzo)
  • Bambole diverse, scrittrici nel tempo – manufatti di Rossan Gay (da marzo)

OTTOBRE | NOVEMBRE | DICEMBRE 2022


Venerdì 7 ottobre ore 21.00

Teatri d’Imbarco

La leggenda del pallavolista volante

con Andrea Zorzi Beatrice Visibelli
testo e regia Nicola Zavagli
movimenti coreografici Giulia Staccioli

Dopo oltre 200 repliche nei teatri di tutta Italia, torna alle Spiagge lo spettacolo che rievoca i successi della generazione di fenomeni, a poche settimane dalla vittoria della nazionale maschile ai mondiali di pallavolo.

Lo sport incontra il teatro e si fa metafora della vita: Andrea Zorzi detto “Zorro” – il pallavolista due volte campione del mondo e tre volte campione europeo con l’indimenticabile Nazionale di Julio Velasco – sale sul palcoscenico nei panni di sé stesso e, grazie alla penna e alla regia di Nicola Zavagli, ci racconta la sua grande avventura. Attorno a lui, la verve esplosiva di Beatrice Visibelli disegna un paesaggio narrativo carico di ironica allegria, dando vita alla moltitudine di personaggi che hanno accompagnato la vita e la carriera di questo autentico mito dello sport italiano.

Un pallone sgualcito diventa il volante che il padre impugnava durante i molti chilometri percorsi nella sua vita d’autista. Le panche dello spogliatoio, dove ci si confrontava, si discuteva e si finiva spesso per litigare, si tramutano nel letto dove un adolescente febbricitante cresceva troppo e sognava di trovare una ragazza. Lo spazio del palco si trasforma in un campo da pallavolo, per rivivere le azioni mozzafiato scolpite nella memoria di tutti, le vittorie leggendarie e le sconfitte ancora brucianti. Un affresco teatrale dove la vicenda personale s’intreccia alla storia e al costume e la luminosa carriera di uno sportivo viaggia attraverso la cronaca e la storia di un Paese, dalla campagna veneta degli anni settanta fino ai nostri giorni.


Giovedì 13 ottobre ore 21.00

L’Effimero Meraviglioso

Due fratelli

di Fausto Paravidino
con Noemi MedasFederico Giaime NonnisLeonardo Tomasi
regia Maria Assunta Calvisi

Il testo, premio Riccione Teatro 1999, è stato l’esordio di un giovane Fausto Paravidino, drammaturgo ancora oggi presente con autorevolezza sulla scena teatrale e cinematografica.
Due fratelli rappresenta il malessere di una generazione in un periodo molto complesso per la storia italiana ma, a distanza di vent’anni, si possono ancora cogliere i segnali di disagio e disorientamento persistenti, se non per alcuni versi ingigantiti, nella società di oggi.
Una vicenda claustrofobica che si consuma fra le quattro pareti di una cucina dove due fratelli, Boris e Lev, e la loro coinquilina Erika, convivono attraverso i piccoli riti della quotidianità che celano tensioni, provocazioni, fino ad arrivare a violenze verbali e non solo. La mancanza di obiettivi e di un perché che possa dar senso alle loro vite si nasconde sotto dialoghi scarni, serrati, a volte illogici e apparentemente privi di senso. E questo è il loro dramma: da che parte va la loro vita? Che significato hanno i loro rapporti? Si amano? Si odiano?


Venerdì 28 e sabato 29 ottobre ore 21.00

Teatro dell’Elce

Uomini da poco

di Hans Petter Blad

regia Marco Di Costanzo 
con Domenico Cucinotta Stefano Parigi
traduzione Cristina Falcinella
suono Andrea Pistolesi
scene Eva Sgrò
costumi Laura Dondoli

Thomas è uno scrittore e un marito esemplare, una persona per bene. Finché, una sera, si rende responsabile dell’omicidio di una ragazza. In cerca d’aiuto, si rivolge all’amico Gregers, un avvocato rampante, il cui passatempo preferito è attaccare briga nei luoghi pubblici per farsi picchiare. Dall’idea di normalità che sembrava incarnare, Thomas si vede scaraventato nella schiera di assassini e stupratori che Gregers difende in aula e per cui l’avvocato prova una malcelata ammirazione. I due amici si recano nell’appartamento di Thomas per accertare la dinamica dell’accaduto, ma il corpo della ragazza è scomparso. E se la donna non fosse morta? Perché inventarsi allora una simile fantasia?
Il drammaturgo norvegese Hans Petter Blad ci accompagna nel dialogo vertiginoso e assurdo fra i due protagonisti, cercando di mettere in crisi le definizioni alle quali siamo più ancorati: chi è la gente per bene? Quella che non dimentica mai l’ombrello quando piove? E chi sono, invece, gli altri? “E il punto è che non capisci” – dice Thomas a Gregers – “che oltretutto avresti potuto trasformare un uomo innocente in un assassino”: e così, senza che se ne avvedano, quella che è solo un’idea diviene, per i due amici, un ineluttabile destino.


Giovedì 10 e venerdì 11 novembre ore 21.00

Officina Papage

Rebecca

tratto da La vita accanto di Maria Pia Veladiano

adattamento e regia Marco Pasquinucci 
con Marco Pasquinucci
voci di Ilaria Pardini, Cecilia Vecchio, Emanuele Niego, Caterina Simonelli

Dal romanzo vincitore del Premio Calvino 2010 e finalista del Premio Strega 2011 Officina Papage crea una storia in bilico tra un appassionante giallo e una lucida, tagliente poesia. Rebecca è una donna brutta, di quella bruttezza quasi oggettiva che non suscita nemmeno pietà. Ha tutti i pezzi al loro posto, ma ognuno appena più in là, o troppo lungo, o troppo corto, oppure più grande di quello che ci si aspetta. E poi, sente qualsiasi odore, come gli animali.
Una bambina, poi una donna, una storia, un segreto di famiglia inconfessabile. La narrazione avviene dal palcoscenico in una sala teatrale completamente al buio, dove il pubblico non è rivolto verso un’immagine, ma verso una voce. Quel buio “buono” che protegge Rebecca dal giudizio e le permette di abbandonarsi a una confessione delicata, voluta, necessaria. Rebecca sorride, parla con calma e sceglie le parole giuste. Anche al buio, hai la sensazione che ti guardi negli occhi. Rebecca racconta la sua vita con pazienza, cura, grazia. Rebecca non ha paura.


Sabato 19 novembre ore 21.00

Teatro del Carro

Spartacu strit viù 
Viaggio sulla S.S. 106 ispirato alla lotta di Franco Nisticò

testo Francesco Gallelli Luca Maria Michienzi  
regia Luca Maria Michienzi
con Francesco Gallelli
scene e costumi Anna Maria De Luca
disegno luci Luca Maria Michienzi

Conosciamo la strada che percorriamo tutti i giorni? E la strada di oggi è uguale a quella di ieri? È possibile che un mito della storia antica, come quello di Spartacus, abbia qualcosa in comune con uomini e donne del nostro tempo? E che la sua la lotta sia simile a quella di tanti nostri contemporanei, se non di noi stessi? Le domande potrebbero proseguire all’infinito. E allora, scendiamo sulla strada. Non una qualunque, la strada della morte: la SS 106 Jonica, che collega Reggio Calabria a Taranto. Una strada che diventa il pretesto per parlare di schiavitù, di sogni, di incontri umani, di paesaggi, di incidenti, di Beautiful, di mar Jonio, di lotta e di politica. La strada che Spartacu, contemporanea incarnazione dell’antico schiavo trace, si trova a percorrere ogni giorno per guadagnare quei pochi denari con cui spera di costruirsi un futuro. Il suo destino è legato a questo viaggio quotidiano sin da quando è piccolo. Lui su questa strada ci è nato e per questa strada si batterà tutta la vita. È così che le storie del nostro Spartacu e dell’eroe di epoca romana, che la leggenda vuole abbia compiuto le sue imprese proprio in Calabria, si incrociano; quella stessa strada percorsa anche da Franco Nisticò, politico che, dopo aver lottato per difendere i diritti di chi è costretto a percorre la statale 106 ogni giorno, perde la vita al termine di un comizio a Villa San Giovanni, nel dicembre 2009.


Sabato 3 dicembre ore 16.30

Il libro dei desideri

di Francesca Lumachi e Marina Calò

Temperino Rosso Edizioni

Laboratorio / Animazione alla lettura dal ‘Libro dei desideri’ 
Per bambini dai 5 agli 8 anni

La lettura incontra il gioco in un cerchio che tenta di far connettere i bambini con sé stessi per essere disposti poi ad accogliere meglio l’altro. A partire dalle suggestioni offerte dal libro e dai suoi bizzarri personaggi, la ‘ginnastica emotiva’ dei desideri usa la tecnica della discussione guidata come strategia didattica per arrivare alla conoscenza. Del resto, il bello della scoperta è andare in giro a cercare la risposta, più che trovarla o, peggio, farsela dare! Filosofi e psicopedagogisti hanno lungamente trattato questo tema: porsi domande come strumento per raggiungere la conoscenza e per far propria la scoperta, ma soprattutto parlare con gli altri per sviluppare il pensiero critico e la capacità di affrontare i problemi. Confrontarsi significa porre domande a sé stessi e agli altri. È così che abbiamo l’opportunità di negoziare, comprendere l’altro, interpretare le sue parole, verificare di essere stati compresi… tutta buona ginnastica! Il libro dei desideri è un invito ad ascoltarsi, per poi connettersi in modo più forte, sereno e sicuro all’esterno.
Alla fine dell’animazione è prevista un’attività manuale di costruzione di un “libro infinito” che raccolga i desideri di tutti i bambini che, nel tempo, hanno partecipato e parteciperanno.


Sabato 17 e domenica 18 dicembre ore 18.00 e ore 21.00

Teatri d’Imbarco

Crinali
Viaggio teatrale dentro le storie di una comunità

Drammaturgia e regia Nicola Zavagli Beatrice Visibelli

Un viaggio teatrale dentro le storie di una comunità, la nostra comunità. Un lavoro corale che vuole comporre un affresco della Firenze contemporanea vista lungo la direttiva metropolitana: periferia, margine, frontiera, crinale. Spartiacque che si muove verso l’orizzonte di un cambiamento, portando con sé problemi, paure, desideri, conflitti. Un insieme di ritratti, frutto artistico di un laboratorio svolto nella periferia della città, in un’indagine sul campo, a contatto con le associazioni del territorio, tra i quartieri di Brozzi, Le Piagge e San Donnino, alla ricerca di tracce sul senso del vivere in comune. Uno spettacolo che non vuole descrivere a parole, piuttosto fotografare e registrare una comunità. Un’inchiesta raccontata attraverso pillole teatrali e una scrittura creativa che fa tesoro della crossmedialità dei linguaggi scenici.A partire dalle voci dei cittadini, si manifesta la periferia come incubatrice di un profondo senso di comunità nell’epoca della manipolazione dell’informazione. Il “teatro di comunità” dell’Imbarco mette a confronto problematiche e virtù della nostra città, rifacendosi ai modelli pasoliniani di Ragazzi di vita e Comizi d’amore, in un laboratorio che mira a creare drammaturgie originali di teatro-documentario.