OTTOBRE | NOVEMBRE | DICEMBRE


Venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 ottobre dalle 18

Young Portraits On Stage

VI edizione – Primo appuntamento della stagione
a cura di Matilde Zavagli

Giunto alla sua sesta edizione, Portraits On Stage è il festival dedicato alle contaminazioni tra teatro e arti. Anche quest’anno la sua versione young vede protagonisti i giovani talenti under 26 della scena artistica indipendente.

PROGRAMMA
6/7/8 ottobre
Mostre permanenti a cura di:
Duccio Cappelletti, Alessia Giovannelli, François Meschreki, Maria Nannelli, nina, Edoardo Torgiani
Accompagnate da aperitivo

Venerdì 6 ottobre
ore 18 inaugurazione Festival e mostre permanenti
aperitivo con musica
concerto di Gimmi
incursioni teatrali di François Meschreki
live painting a cura di Hugo Ciappi e Edoardo Tongiani
ore 21 Petter prigioniero politico
di e con Simone Azzu e Martino Corrias

Sabato 7 ottobre
ore 18 aperitivo con musica
incursioni teatrali di Mariapiera Fusi, Gep Leone Stella e Giulia Guastella
ore 21 Un onesto e parziale discorso sopra i massimi sistemi – baretto version
di e con Pietro Angelini

Domenica 8 ottobre
ore 15 incursioni teatrali di Matilde Zavagli e Matteo Marini
ore 17 1984 di George Orwell – Interactive Game Theater
regia Nicola Zavagli e Beatrice Visibelli
traduzione Leonardo De Maria
project game Giovanni Burroni
con Costanza Benvenuti, Leonardo De Maria, Andrea Falli, Margot Gherardi, Martina Gnesini, François Meshreki, Niccolò Tacchini, Gabriele Tiglio


Sabato 14 ottobre ore 21

A number

Teatro Libero Palermo

di Caryl Churchill
traduzione italiana Monica Capuani
scena e regia Luca Mazzone
con Giuseppe Pestillo e Massimo Rigo
costumi Lia Chiappara
disegno luci Mario Villano

Il rapporto unico e ancestrale di un padre con suo figlio, e poi con un altro, e un altro ancora. In un futuro prossimo non ben identificato, la replicabilità del contemporaneo si scontra con l’unicità di un rapporto a due che appartiene alla dimensione più precipua del mito. Quante volte si può ripetere un errore? Quante possibilità abbiamo per azzerare tutto e ricominciare? Un numero limitato o infinito?
Con A number la drammaturga inglese Caryl Churchill si addentra nel conflitto universale tra natura e cultura attraverso una storia familiare intima e agghiacciante.


Sabato 28 ottobre ore 21

Il vespro della beata vergine

Scenari visibili / RICRII – Lamezia Terme

di Antonio Tarantino
con Dario Natale
regia Mauro Lamanna
disegno sonoro Alessandro Rizzo
disegno luci Omar Scala
video-mapping Domenico B. D’Agostino
scena Pasquale De Sensi, Annarita Russo
contributi strumentali Mattia Natale, Donato Parente
vfc Giorgia Morabito
costumi Santina Nicotera
foto Angelo Maggio, Luca Imperiale

Il Vespro della Beata Vergine è uno dei Quattro atti profani di Antonio Tarantino, autore irregolare e indispensabile del teatro italiano contemporaneo. Un affresco graffiante e disincantato della dimensione sociale collettiva che descrive beffardamente un mondo di antieroi commoventi e strazianti. I personaggi di Tarantino sono come anime eternamente ferite, sconfitte ma disperatamente vive. Uno spettacolo che raccoglie la preziosa eredità di un drammaturgo dai toni feroci, una lingua splendida e una visione evoluta del teatro, della politica, dell’esistenza.


Venerdì 10 e sabato 11 novembre 21

La paura

Sardegna Teatro – Cagliari

di Federico De Roberto
regia Francesco Bonomo
con Daniel Dwerryhouse

In alta montagna, in un ambiente inadeguato a una guerra di trincea, i soldati del plotone al comando del tenente Alfani sono dislocati sul forte del Corbin, prossimi alla porta dell’inferno. Provengono da tutte le parti d’Italia e parlano dialetti così diversi da creare una caotica polifonia; per la maggior parte sono soldati improvvisati, che il protrarsi della belligeranza ha corroso e indebolito. In loro avviene una sorta di osmosi tra paura e rassegnazione divenuta ormai indissolubile.
La paura di cui ci parla De Roberto nel suo racconto del 1921 è una delle tante che tessono la memoria del primo conflitto mondiale. L’autore racconta una storia che non vuole essere univoca, ma solo una delle tante trame possibili scritte per gli stessi personaggi. Perché interpretare la guerra non equivale mai a viverla.


Venerdì 17 novembre ore 21

Nessun elenco di cose storte

AttoDue – Firenze

testo e regia Oscar De Summa
con Sandra Garuglieri
disegno luci Matteo Gozzi

Dopo una sciagura aerea, un terremoto, un incidente qualunque, vi è una grande attività intorno al luogo della disgrazia e i governi investono molte risorse, perché non si può lasciare dei familiari di sciagure senza un corpo da piangere. O, diversamente detto, non si può lasciare un corpo senza nome, ovvero senza la ritualità che a quel nome, secondo il proprio vissuto, corrisponde. Assegnando quel nome noi assegniamo un indirizzo al dolore, gli diamo una forma attraverso un rito, un modo di essere vissuto e rappresentato: la vita eterna, la pace dei sensi, la liberazione dalle rinascite. Ma non tutti i corpi sono uguali…
Un grande interprete della scena italiana si cimenta in uno spettacolo che indaga la nostra relazione con la morte attraverso un gioco, un giallo che si propone, in modo ludico, di scoprire chi ha ucciso la morte.


Venerdì 24 e sabato 25 novembre ore 21

ev?

Teatri di Vita – Bologna

di Jo Clifford
traduzione Stefano Casi
rifless? in Andrea Adriatico
con Eva Robin’s, Patrizia Bernardi, Rose Freeman

e con Anas Arqawi, Met Decay, Saverio Peschechera
scene e costumi Andrea Barberini e Giovanni Santecchia
cura di Saverio Peschechera

Una storia che conoscono tutti. Forse. Quella di quando Dio creò Adamo ed Eva, prima il maschio e poi, come un ripiego, la femmina. Due generi ben distinti, con destini ben delineati. Perché in questa storia non è stato previsto chi sta nel mezzo, o chi ha un po’ dell’uno e un po’ dell’altra.
Andrea Adriatico torna a confrontarsi con i temi LGBTQ+ e con la fluidità di generi umani e teatrali, di storie e identità, con il racconto ‘oltraggioso’ di un bambino. Un bambino che non amava essere chiamato William e voleva giocare con le bambine, e che poi è cresciuto – anzi è cresciuta – e ora ha deciso di raccontare agli spettatori, alle spettatrici e a tutti coloro che stanno nel mezzo, o hanno un po’ degli uni e un po’ delle altre, la sua storia, o meglio la sua Genesi.
Una storia che conoscono tutti, anzi… una storia che non tutt? conoscono.


Mercoledì 29 e giovedì 30 novembre dalle 19

Young Portraits On Stage

VI edizione – Secondo appuntamento
a cura di Matilde Zavagli

Festival dedicato alle contaminazioni tra teatro e arti. Giovani artisti di oggi declineranno l’impegno civile di ieri in nuove prospettive che guardano al domani.

PROGRAMMA
29-30 novembre
Mostre permanenti di pittura, fotografia, scultura, grafiche e disegno a cura di:
Alessia Giovannelli, François Meschreki, Maria Nannelli, Edoardo Torgiani
Accompagnate da aperitivo

Mercoledì 29 novembre
dalle 19:00 Apericena
con incursioni teatrali e musica
19:30 corto teatrale Io c’ero: come ogni domenica
di e con Samuele Gambino
ore 21:00 Polveri condominiali
Interpretato e diretto da Simona De Sarno e Francesca Piccolo

Giovedì 30 novembre
dalle 19:00 Apericena
con incursioni teatrali e musica
ore 21:00 Se Calvino avesse cent’anni ovvero caro Calvino…
Restituzione pubblica a cura di Marco Lucchesi
Scrittura e interpretazione delle attrici e degli attori del progetto formativo 2023 del Teatro di Roma: Corinna Andreutti, Andrea Baldoffei, Emanuele Baldoni, Mariachiara Basso, Arianna Bigazzi, Letizia Bosi, Giulia Cosolo, Anna Dall’Olio, Simona De Sarno, Chiara Emma, Samuele Gambino, Giulia Guastella, Cor Langerak, Giulia Meniconi, Benjamin Miller, Rachele Spinozzi, Chiara Stassi, Matilde Zavagli Ricciardelli, Daniel Pistoni.
Suggestioni coreografiche Eleni Tsili suggestioni ritmiche Ciro Paduano, suggestioni vocall Marta Zanazzi


Venerdì 15 dicembre ore 21

Oggi è tardi

Teatri d’Imbarco / Bonawentura – Trieste

di Pino Roveredo
con Beatrice Visibelli e Alessandro Mizzi
messa in scena Massimo Navone

serata speciale in ricordo di Pino Roveredo

Oggi è Tardi non è solo un’affermazione che non lascia scampo, ma anche un monologo interiore di un uomo comune che fa i conti con il proprio tempo, quello vissuto e quello rimasto. Qualche mese prima della sua prematura scomparsa, Pino Roveredo consegna questo testo con “l’urgenza della rappresentazione”, come avrebbe detto lui. Le voci sul palco daranno vita a questo grido di dolore che apparentemente toglie ogni speranza, ma che in realtà continua a credere nella possibilità di un mondo migliore.
Il Teatro Miela negli ultimi dieci anni ha più volte messo in scena testi tratti dall’opera di Roveredo, a partire dalla Melodia del Corvo, realizzata in coproduzione con il Teatro Stabile FVG, per poi proseguire con Mio Padre votava Berlinguer, che ha visto in scena anche la presenza dello stesso autore, fino ad arrivare a Mastica e Sputa, titolo tratto da una canzone di Fabrizio De André.